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Ai vini di Graci non si arriva per caso: ciò che governa ogni stupefacente assaggio di questi Etna dall’inconfondibile marchio territoriale è un salto sui versanti settentrionali dell’imponente vulcano Siciliano a Passopisciaro, dove le altitudini superano in alcuni punti i 1000 metri sul livello del mare e le viti coltivate ad alberello spesso sfiorano i 100 anni d’età.
In questo suggestivo lembo agricolo dominato dalle asperità, dove tuttavia ogni elemento ambientale descrive il profondo equilibrio dell’energia creatrice della terra, l’azienda Graci ha creato una vera e propria poetica del terroir, fatta di elementi distintivi: coltivazione esclusiva di vitigni autoctoni come il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Catarratto e il Carricante, restrizione assoluta agli interventi in vigna e in cantina (con nessun ricorso a diserbo in campo o a barriques per l’affinamento), esaltazione delle costruttive differenze fra i vigneti e delle caratteristiche precipue di ogni annata.
Così, nei nuclei produttivi delle contrade Arcuria e Barbabecchi si attende che la vite abbia il suo giusto compimento, con vendemmie che a volte giungono a Novembre per via dell’altitudine, senza nessuna esigenza di intervenire per velocizzare il processo tramite scorciatoie. Su queste basi si fonda la voglia di Graci di produrre vini che puntino tutto sulla verità e sull’autenticità espressiva: per portare a termine il compito nulla di meglio del Nerello Mascalese, interprete eccellente della variabilità che caratterizza ogni annata e ogni vigneto.
Da queste uve nasce l’Etna Rosso di Graci, nutrito dai terreni vulcanici nel suo exploit minerale, dalla netta freschezza e forte di una bevibilità impareggiabile, con un riflesso geografico che diviene chiave fondamentale per la complessa geometria di ogni assaggio
Esaurito
GRACI – ETNA ROSSO DOC
FORMATO: Bottiglia vetro 75cl
La Sicilia è una delle regioni con maggiore produzione vitivinicola in Italia, insieme al Veneto, l’Emilia-Romagna e la Puglia. Le tradizioni vitivinicole della Sicilia sono antichissime e risalgo ai tempi dei Fenici, dei Romani, dei Greci e degli Arabi.
La Sicilia vanta numerosi vitigni autoctoni quali frappato, nero d’Avola, inzolia, catarratto, nerello mascalese e nerello cappuccio, malvasia delle Lipari e moscato d’Alessandria (zibibbo, dall’arabo zibib che significa per l’appunto “una passa”).
In base al tipo di uva possiamo capire la zona di coltivazione delle varie viti sopra citate:
Vitigno: Nerello Mascalese
Gradazione alcolica: 14 %
Provenienza Uve: Versante Nord Est dell’Etna, Passopisciaro, Castiglione di Sicilia (Catania)
Altitudine: tra i 600 ed i 700 mt s.l.m.
Densità ceppi per ha: tra 6000 e 10000
Tipologia suoli: bruni, di origine vulcanica ricchi di scheletro, fra franco sabbiosi a sabbioso franchi, a ph neutro, non calcarei, da ricchi a molto ricchi di ferro e ad alto contenuto di azoto
Trattamenti: zolfo e rame
Data raccolta: dalla seconda metà di ottobre
Resa per ha: 35/40 quintali
Fermentazione: tradizionale in rosso senza l’utilizzo di lieviti selezionati in vasche di cemento, macerazione a contatto delle bucce per circa 30 giorni
Affinamento: 18 mesi in vasche di cemento con svolgimento spontaneo della fermentazione malolattica
Per scoprire di più sui vini siciliani, sui prodotti Torrisis e sulle tradizioni culinarie della Sicilia, vi consigliamo di visitare il nostro blog, ricco di articoli interessanti e travolgenti, che ne raccontano le molteplici sfaccettature. Nella sezione ricette troverete, poi, un’ampia varietà di indicazioni culinarie semplici e veloci ed ancora tante idee e consigli utili per utilizzare al meglio i nostri prodotti in cucina e garantirvi la realizzazione di piatti d’eccellenza.
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